Persone disabili
Mettendo in primo piano il concetto di “Democrazia partecipata” intendendo con questa una relazione interattiva, collaborativa e costruttiva tra soggetti pubblici e cittadini, finalizzata al miglioramento dell’interesse generale, si intende perseguire la linea dell’inclusività in cui le persone disabili e le loro famiglie possano sentirsi coinvolti in prima persona nella progettazione di quegli interventi finalizzati al miglioramento del benessere psico-sociale della comunità. Per garantire risposte integrate e rispondenti ai bisogni dei diversamente abili, verranno attuati interventi in collaborazione con i Servizi sanitari territoriali, Associazioni territoriali, e Cooperative Sociali e operatori specializzati del territorio.
Il Servizio Sociale e Socio Sanitario metterà in atto programmi personalizzati e diversificati in relazione al tipo di disabilità e alla sua famiglia. Si garantirà il diritto allo studio, la tutela dei minori in condizione di particolare criticità familiare, il sostegno alla famiglia nelle competenze di cura e di inclusione familiare, la costruzione di contesti educativi facilitanti per lo sviluppo delle potenzialità individuali, per l’inclusione sociale e l’ingresso “facilitato” nel mondo del lavoro. La realizzazione di questi obiettivi verrà attuata attraverso interventi domiciliari, o in eventuali appositi spazi pensati per l’incontro e lo sviluppo dell’autonomia personale.
Si supporterà l’integrazione dei bambini disabili nella scuola con gli interventi di assistenza specialistica attuati da personale specializzato quali educatori e psicologi.
Nel territorio si individueranno delle strutture atte ad essere punti di incontro in cui disabili e minori seguiti dai servizi possano accedere e vivere la gruppalità, esperire la propria autonomia in attività pratiche, manuali e/o tecnologiche.
Si attiveranno attività estive rivolte a minori e che prevedano l’inclusione e la partecipazione dei bambini disabili.
Vogliamo quindi:
• mettere in atto azioni finalizzate alla massima inclusione dei soggetti in condizione di svantaggio e di disabilità;
• individuare nel territorio comunale spazi idonei che possano essere punto d’incontro dei soggetti fruitori dei servizi socio-educativi territoriali e servizio di supporto L.162/98.
• favorire l’integrazione e l’inclusione nei diversi contesti sociali e associazionistici presenti nel territorio;
• portare avanti azioni di collaborazione con l’istituzione scolastica in cui i minori con disabilità si trovano a frequentare;
• sensibilizzare sui temi della disabilità partendo dall’istituzione scolastica attraverso convegni, incontri-dibattiti, in modo da “formare” gli studenti all’ascolto e avvicinarli alla conoscenza e comprensione dei problemi legati alle varie disabilità;
• programmare interventi, sulla base delle capacità e dell’età degli utenti, che prevedano laboratori di vario genere, ad esempio teatrale, sportivo, di cucina, o di autonomia personale e domestica, con l’affiancamento di associazioni locali e sportive;
• individuare un’abitazione da adibire a casa famiglia, per dare l’opportunità a chi lo desidera di sperimentare una vita autonoma, staccandosi dalla famiglia d’origine, come già succede per i disabili mentali;
• organizzare eventi ed iniziative per la prevenzione e contrasto a tutte le forme di discriminazione e violenza;
• istituire l’albo delle cooperative sociali;
• istituire il servizio del trasporto sociale intra ed extra-territoriale rivolto a disabili e per tutte quelle persone che per vari motivi sono impossibilitate ad usare mezzi pubblici;
• praticare agevolazioni tariffarie sui servizi per le persone con disabilità, specificando chi e come ne abbia diritto in particolare riferimento a servizi di mobilità, oltre a IMU e TARI;
• instaurare un tavolo tecnico sulla Legge 112/2016 “Durante e Dopo di Noi”, che rappresenta un punto di partenza nella realizzazione dei progetti di vita indipendente per le persone con disabilità.